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La Croazia entra nella UE dal 1 luglio: opportunità per le imprese italiane

27 August 2013

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L’Italia è il principale partner commerciale della Croazia (primo fornitore e primo acquirente) e il settimo come ammontare dei nostri IDE nel Paese (il nostro export e’ ammontato a 2,7 mld di euro nel 2012, 742 mln nei primi 4 mesi del 2013, l’interscambio totale e’ stato di 4,1 mld di euro nel 2012, 1,1 nel primo quadrimestre 2013).

L’adesione della Croazia all’UE rappresenta un'importante opportunità economica per le imprese italiane in quanto porterà in dotazione alla Croazia l’accesso ai fondi europei: si passerà dagli 80 milioni di euro di fondi di pre-adesione ai fondi strutturali. Per la seconda metà del 2013 tra Fondi Strutturali, Fondi di adesione e Fondi agricoli saranno disponibili circa 700 milioni di € legati, però, alla realizzazione effettiva di progetti da parte della Croazia. In base alle attuali previsioni, dall’importo complessivo del Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2014-2020, a disposizione della Croazia sara’ messo oltre 1 miliardo di euro all’anno.

Tra i vantaggi specifici della Croazia -  oltre all’ingresso nell’Unione Europea - vi sono senza dubbio la favorevole collocazione geografica e la posizione strategica al centro delle reti transeuropee di trasporto ed ottimi collegamenti della rete stradale ed autostradale. In Croazia vi è una buona disponibilità di lavoro qualificato, di ottime competenze tecnico-scientifiche che vanta non soltanto la formazione tecnica, ma anche padronanza linguistica. Il costo del lavoro, anche se è sicuramente più alto che per es. in Albania, Bulgaria e Romania, è tuttora più basso della media dei Paesi dell'Unione Europea.

Inoltre dall’ottobre 2012 è in vigore la nuova Legge sugli incentivi agli investimenti e sul miglioramento del clima per gli investimenti che ha portato significativi miglioramenti rispetto alla normativa fino allora vigente ed e’ in approvazione in Parlamento la Legge sui progetti di investimento di importanza strategica (ovvero progetti aventi un valore minimo di 20 milioni di euro).  Considerata la strategia economica croata ed i settori che il Paese si propone di sviluppare  nonché l’attuale situazione in alcuni dei settori/comparti considerati prioritari, particolari opportunità per le aziende italiane sussistono nel:

- Settore turistico – gli obiettivi strategici  da raggiungere fino al 2020 riguardano investimenti per un totale di ca. 7 miliardi di € per ca. 150 progetti; gli investimenti maggiori riguardano il settore alberghiero;

- Settore energetico - La strategia dello sviluppo energetico prevede massici investimenti nel settore. Si tratta – tra l’altro - di impianti elettroenergetici definiti prioritari dal Governo, ovvero centrali termoelettriche, centrali idroelettriche e centrali a biomassa. Benché la sensibilità ambientale vada crescendo, le fonti di energia rinnovabile in Croazia non sono ancora sfruttate al meglio, per cui il Paese dovrà adoperarsi  affinché l’energia da esse venga utilizzata in maniera più consistente;

- Settore ambiente: sviluppo delle infrastrutture per la gestione dei rifiuti (investimenti nella costruzione dei centri per la gestione ed il trattamento dei rifiuti e delle strutture connesse, nel risanamento delle discariche e delle località altamente inquinate) e miglioramento del sistema di fornitura d’acqua e del sistema di gestione integrata del trattamento delle acque reflue (investimenti nella costruzione/ricostruzione/ampliamento della rete per la fornitura dell’acqua potabile, negli impianti per il trattamento delle acque, nei sistemi pubblici di rete fognaria e negli impianti per il trattamento delle acque reflue, nella diminuzione delle perdite d’acqua nella rete per la fornitura con l’acqua potabile);

- Settore ICT – collaborazione nell’implementazione di tecnologie, soluzioni e servizi ICT/sviluppo software in particolare in outsourcing;

- Settore agro-alimentare: Le specifiche condizioni climatiche e la configurazione dei terreni coltivabili in Croazia sono piuttosto favorevoli per lo sviluppo delle produzioni agro-alimentari e  della zootecnia, ma le risorse del Paese non sono sfruttate nella misura in cui potrebbero esserlo. L’importo totale a disposizione nel 2013 nell’ambito del Programma IPARD è di circa 46,2 milioni di euro. I fondi sono destinati ai seguenti comparti: allevamento bovini/suini/volatili, lavorazione carni, lattiero, pesca, ortofrutticolo, lavorazione frutta e verdura, viticoltura, produzione olio d’oliva.

Riguardo le integrazioni produttive, opportunità particolari si presentano nei settori della  lavorazione del legno (considerata anche la notevole ricchezza di materia prima: ca. 2 milioni di ettari di foreste, per l’84% ca. composto da latifoglie - in particolare faggio e rovere – e per il 16% da conifere - soprattutto abete e ginepro), della lavorazione della plastica (i segmenti più importanti sono la produzione di prodotti/elementi per l’edilizia, produzione di tubi per acquedotti, gas, canalizzazione,  telecomunicazioni, profilati,  imballaggi) e nel  settore metalmeccanico (produzione/lavorazione  prodotti in metallo e costruzioni macchine ed  attrezzature meccaniche, produzione di parti/elementi/componenti per l’industria automobilistica, di veicoli su rotaia, di attrezzature navali). In tutti questi campi sono state proposte iniziative promozionali nel triennio 2014-2016, insieme ad altre nei settori del restauro e delle biotecnologie verde, bianca (processi industriali) e blu ( pesca e allevamento marini e d’acqua dolce).

        > Per maggiori informazioni:

        ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane

Odjel Veleposlanstva Italije za promidzbu gospodarsko Trgovinske razmjene

MASARYKOVA, 24 P.O. BOX 288 - 10000 ZAGREB (CROAZIA)

E-mailzagabria@ice.it  - Sito internet

Riferimenti: Dr. Massimo Sessa – m.sessa@ice.it