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Congiuntura Calabria: fine 2012 in recessione con poche imprese che hanno investiro nell'anno e inizio 2013 previsto ancora in difficoltà

22 March 2013

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Lamezia Terme, 13.03.2013 - L’ultimo trimestre del 2012 non ha riservato sorprese positive, con l’economia della Calabria ancora in piena recessione, che guarda con scarso ottimismo all’inizio di quest’anno. Questo da quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Calabria nell'ambito della rilevazione congiunturale nazionale di Unioncamere Italiana.

Nel quarto trimestre del 2012 si confermano i segni meno nelle performance di tutti i macro-settori di attività, con un leggero rallentamento del ritmo recessivo nel caso delle costruzioni e del commercio al dettaglio, mentre il manifatturiero e il resto del terziario hanno replicato sostanzialmente le medesime flessioni subite nel terzo trimestre.

Le attese un po’ meno negative che erano state previste nel terzo trimestre per il quarto del 2012 sono state sostanzialmente annullate dal deterioramento del quadro economico nazionale e internazionale, con l’aumento delle interconnessioni tra economia reale e finanziaria.

In un anno, come quello appena passato, pieno di difficoltà, le voglia di investire è stata minima, con meno di 20 imprese calabresi su 100 che hanno investito, fatta eccezione per il settore del terziario (escluso il commercio al dettaglio) che ha spiccato con il 30% di imprese investitrici.

E per l’inizio di quest’anno continuano a prevalere, tanto nell’industria quanto nei servizi, le imprese che prevedono una riduzione della produzione o del volume di affari piuttosto che delle vendite, soprattutto nel manifatturiero.

Le previsioni per il I trimestre 2013 e il consuntivo del IV trimestre 2012

Industria manifatturiera – Scarseggia la fiducia per l’inizio di quest’anno. In Calabria, sono ben 55 su 100 le imprese manifatturiere che prevedono per il primo trimestre del 2013 una riduzione della produzione, a cui si contrappongono solo 5 su 100 che invece ne prevedono un aumento, facendo scaturire un saldo negativo di 50 punti. In pratica, il proseguimento delle valutazioni di consuntivo sull’andamento congiunturale della produzione nel quarto trimestre 2012, il cui saldo tra la quota di coloro che hanno dichiarato una crescita produttiva rispetto al terzo e la quota di coloro che hanno indicano una riduzione, è stato negativo di 55 punti.

Continua in Calabria a vedere più ‘nero’ la piccola imprenditoria manifatturiera rispetto alla medio-grande: tra le imprese fino a 49 dipendenti, i saldi tra ‘ottimisti’ e ‘pessimisti’ sull’evoluzione prevista della produzione nei primi tre mesi di quest’anno sono negativi e oltrepassano i 50 punti, riguardo tanto alla produzione (-52 contro -43 delle imprese con 50 dipendenti e oltre) quanto al fatturato (-54 contro -48 per le altre imprese più grandi).
All’interno del manifatturiero calabrese, sono le industrie del legno-mobilio e della metallurgia quelle più pessimiste, alla luce dei marcati saldi negativi tra coloro che prevedono, per il primo trimestre 2013, una crescita produttiva e coloro che ne prevedono una riduzione (rispettivamente, -58 per il legno mobilio che nel caso del fatturato il saldo scende a -61, e -51 per la metallurgia, a cui si affianca il -52 in termini di fatturato). Anche il made in Italy più tradizionale e ‘leggero’, riconducibile al settore alimentare e della moda (tessile, abbigliamento e calzature), vede piuttosto ‘grigio’ l’inizio di anno (saldo sull’evoluzione prevista della produzione: -57 punti, in entrambi i casi)

E’ l’industria più pesante a riporre maggiore fiducia per il futuro. L’outlook per il primo trimestre di quest’anno evidenzia nel caso del settore chimico-petrolifero-materie plastiche e in quello della meccanica-mezzi di trasporto saldi tra ‘ottimisti’ e ‘pessimisti’ un po’ più contenuti, pari, rispettivamente, a -23 e -37 punti in merito alla produzione, e -34 e -31 punti riguardo al fatturato. Solo il settore elettrico-elettronico vede al proprio interno quasi una parità tra coloro che prevedono una aumento produttivo nel primo quarto del 2013 e coloro che ne prevedono una diminuzione (saldo: -8 punti, della stessa entità in merito al fatturato).

Forte stabilità, invece, potrebbe contraddistinguere la domanda estera, visto che sono ben 83 su 100 le imprese manifatturiere esportatrici calabresi che prevedono per il primo trimestre di quest’anno una invarianza degli ordinativi esteri.

Le imprese guardano con poco ottimismo all’inizio di quest’anno anche perché vengono da un quarto trimestre segnato da marcate contrazioni produttive, che non hanno avuto particolari eccezioni tra i settori di attività economica. Le industrie del legno-mobilio, quelle metallurgiche assieme a quelle elettriche ed elettroniche si sono rivelate quelle che hanno subito le flessioni più marcate − tanto produttive quanto di fatturato −, oscillanti tra i -16 e i -17 punti percentuali circa in ordine tendenziale. Sono riuscite a contenere leggermente meglio le perdite (produzione e fatturato tra i -12 e i -14 punti percentuali tendenziali) i due settori della meccanica e mezzi di trasporto e del tessile, abbigliamento e calzature.

Sebbene si trovino sempre nel solco della recessione, il settore alimentare e quello chimico-petrolifero-materie plastiche riescono a contenere nel quarto trimestre 2012 le flessioni produttive e di vendita attorno ai -10/-12 punti percentuali circa, sempre rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

Costruzioni – Prospettive poco rosee per i primi tre mesi di quest’anno, ma un po’ meno ‘pessimistiche’ rispetto a quanto accaduto alla fine del 2012. Tra le imprese calabresi delle costruzioni, il saldo tra la differenza della quota di quelle che prevedono per il primo trimestre 2013 un’espansione del volume di affari e la quota di quelle che invece ne prevedono una riduzione è pari a -29 punti; sempre meno del saldo, a consuntivo, relativo all’andamento della produzione nel quarto trimestre rispetto al terzo (-39 punti). Sono soprattutto le piccole imprese del settore quelle maggiormente prive di fiducia (saldo sulle previsioni -31), rispetto alle medio-grandi (-9).

Criticità del mercato del lavoro e deterioramento delle condizioni economiche influiscono chiaramente anche sulle decisioni di spesa delle famiglie in merito all’abitazione. Non a caso, in Calabria, le imprese di costruzioni hanno visto flettere nel quarto trimestre il proprio volume di affari di oltre dieci punti percentuali (-11,4%) in termini tendenziali, anche se in leggero rallentamento rispetto alla caduta più marcata segnata nel terzo trimestre (-17%, sempre tendenziale), in parte anche per ragioni fisiologiche.

Commercio al dettaglio – Inizio di anno difficile, nonostante i saldi, secondo le imprese del commercio al dettaglio. Sono 48 su 100 le imprese calabresi del commercio che prevedono una diminuzione delle vendite nel primo trimestre del 2013, alle quali fanno fronte appena 13 su 100 quelle che invece ne prevedono un aumento, dando vita, così, a un saldo di -35 punti; pienamente in linea, peraltro, con quello attinente ai giudizi (a consuntivo) sull’andamento della produzione nel quarto trimestre rispetto al terzo (-33 punti).

Non eccessive differenze tra piccola e grande distribuzione, anche se quest’ultima vede prevalere maggiormente coloro che prevedono un calo delle vendite nei primi tre mesi del 2013: mentre le imprese del commercio di vicinato non organizzato segnano saldi (tra ‘ottimisti’ e ‘pessimisti’) negativi al di sotto dei 40 punti (alimentare: -38; non alimentare: -33), quelle della grande distribuzione organizzata registrano un saldo che sfiora i -50 punti (-48, per l’esattezza).

La crisi dei consumi è pienamente emersa con le difficoltà a vendere anche durante le feste natalizie. In Calabria, le vendite delle imprese del commercio sono diminuite nel quarto trimestre dello scorso anno di ben l’8,8% in termini tendenziali, in lieve rallentamento rispetto alla più consistente flessione subita nel terzo trimestre (-13,4%). Come accaduto anche nel terzo trimestre 2012, nel quarto trimestre è nella piccola distribuzione non organizzata dove le vendite sono calate più intensamente (in termini tendenziali, -7,8% per il segmento food e -10,2% per quello no-food) rispetto alla Grande distribuzione organizzata (-1,5%); anche se, pur tuttavia, nel terzo trimestre le contrazioni nella piccola distribuzione sono state più profonde (food: -12,3%; no-food: -15,6%).

‘Altri’ servizi – In un scenario generale in cui l’industria si trova ancora in fase recessiva e le famiglie acquistano sempre meno, le imprese calabresi degli ‘altri’ servizi (terziario al netto del commercio al dettaglio) guardano con poco ottimismo all’inizio di quest’anno. Infatti, alle 31 imprese su 100 del settore che prevedono una riduzione del volume di affari nel primo trimestre 2013 fanno da contraltare solo 9 imprese – sempre su 100 – che ne prevedono invece un aumento (saldo -23). Nemmeno troppo distante dal saldo, sempre negativo, registrato con riferimento all’andamento dello stesso volume di affari (a consuntivo) nel quarto trimestre del 2012 rispetto al terzo (-28). Riguardo ai primi tre mesi di quest’anno, i ‘pessimisti’ superano maggiormente gli ‘ottimisti’ nel caso delle attività di mense e servizi bar (saldo -37) e un po’ meno in quello del commercio all’ingrosso e di autoveicoli (-26) e dei servizi di informatica e telecomunicazioni (-25).

I servizi legati al turismo (essenzialmente ricezione e ristorazione) assieme a quelli diretti alle imprese − di natura logistica o avanzati − mostrano meno pessimismo (i corrispondenti saldi di previsione oscillano tra i -7 e i -10 punti).

Il 2012 si è chiuso con un quarto trimestre in cui le imprese di questo mondo di attività (corrispondente al terziario escluso il commercio al dettaglio) hanno conosciuto una contrazione del proprio volume di affari di quasi 8 punti percentuali (-7,8%) in termini tendenziali, replicando sostanzialmente la negativa performance registrata nel terzo trimestre (-7,9% sempre tendenziale).

Le attività di servizi mensa e bar sono quelle che subiscono la più profonda flessione tendenziale del volume di affari nell’ultimo quarto del 2012 (-16,8%), a cui seguono le attività di trasporto, movimentazione merci e logistica (-12,6%) e quelle dei servizi alle persone (-10,1%).

Non troppo meglio è andata per le attività legate al turismo (-8,6%) e del commercio all’ingrosso e di autoveicoli (-8,8%).

Mentre la tecnologia appare l’unico campo in cui le imprese sono riuscite a contenere le flessioni del proprio volume di affari nell’ultimo quarto del 2012, tra i 4 e i 5 punti percentuali riguardo ai servizi avanzati (-4,1%) e a quelli di informatica e telecomunicazioni (-4,8%).